Premessa
Ho avuto il privilegio e la fortuna di nascere e la consapevolezza di vivere senza vivere in modo perfetto. In alcuni istanti, però, mi sono sentito vicino alla perfetta armonia. La prima volta l’ho raggiunta in modo casuale e fugace. Poi, con l’osservazione e l’allenamento ho cercato di comprendere la formula di quei preziosi istanti, moltiplicandone la presenza fino a rendere la mia esistenza sempre più ricca. Mi piace pensare che tutti custodiscano in sè la potenzialità umana e al tempo stesso divina per vivere progressivamente fino ai livelli più elevati. Questa possibilità esiste e si manifesta attraverso un percorso che ho cercato di descrivere. Se anche un solo essere trarrà beneficio da queste mie parole, sarò felice di averle scritte.
Sergio Bianco
CENC. Il Secondo Principio
Il secondo principio fondamentale della Vita ha nome CENC. CENC racchiude le iniziali del motto “come e non cosa”. Essendo “non cosa” CENC non risiede negli aspetti materiali. CENC non risiede nella ricchezza o nella povertà, nella salute o nella malattia, nel bello o nel brutto, nella vittoria o nella sconfitta, nel poco o nel tanto, nel piccolo o nel grande, nel caldo o nel freddo, nell’essere o nel non essere, nell’avere o nel non avere, nell’accettazione o nel cambiamento nella staticità o nella dinamica, nella lentezza o nella velocità, nella solitudine o nella compagnìa, CENC non è legato al al luogo, all’ambiente alla società, alla famiglia, al periodo storico, alle condizioni atmosferiche ai fenomeni naturali alla professione, all’attività, alla politica, alla religione, all’età, allo spazio, al tempo, CENC non è legato neanche a valori sacri quali Pace, Giustizia o Libertà. Essendo “non cosa” CENC non è legato a nulla e da nulla dipende. CENC non si compra e non ha prezzo. CENC, benchè non si ottienga grazie alle cose materiali, si manifesta in relazione ai vari aspetti della Vita che bilanciano sempre l’armonia del positivo e del negativo. CENC si rivela per affinità o per contrasto. CENC esiste. CENC è raggiungibile ed è alla portata di tutti. CENC non rappresenta la “cosa” in sè ma il “come”, ovvero il modo in cui viene vissuta. E’ solo il modo in cui ogni cosa viene vissuta a determinare la perfezione CENC. CENC è “come e non cosa”.
CENC non è il primo principio.
Osservazione: Grazie a molteplici Maestri riceviamo l‘impulso, l’orientamento e lo slancio per crescere e per proseguire da Soli, come Soli splendenti.
Arancia. Il terzo Principio
Il terzo principio fondamentale della Vita ha nome ARANCIA Mi piace pensare che la sfera vitale di ogni persona sia un’arancia suddivisa in spicchi. Il numero degli spicchi varia individualmente. Ad esempio un’arancia può essere costituita da dodici spicchi: salute - amore - forma fisica - natura - lavoro - soldi - spiritualità - contributo verso il prossimo - casa - famiglia - arte - amicizia. Altre arance sono diverse e costituite da cinque, sette o dieci spicchi. Ogni arancia, così come ogni persona, contiene la potenzialità della perfezione. Gli spicchi sono separati da un leggero diaframma e nell’insieme costituiscono un frutto unico. Unione e separazione, vicinanza e distanza, fluido e denso, convivono quindi nello stesso frutto. Ogni spicchio è una sezione deformabile che si può condensare o espandere fino ad occupare quasi per intero il volume del frutto. Quando questo accade, temporaneamente, gli altri spicchi non perdono importanza ma si adattano alla dimensione attribuita dalle circostanze. Ad esempio se un amico ha bisogno di aiuto, lo spicchio dell’amicizia occuperà temporaneamente una spazio preponderante ma questo non toglierà valore o attenzione alle altre sezioni dell’arancia. Ogni persona ha il controllo e la responsabilità dell’armonia della propria arancia e dell’equilibrio tra gli spicchi che la compongono.
Osservazione: La definizione della propria arancia vitale e del nome dei propri spicchi è la chiave dell’equilibrio personale. Limitarsi a pensarla è inutile. Occorre scriverla, trasformarla in un diagramma simbolico e andare oltre i limiti del simbolo stesso.
Raggio. Il Quarto Principio
Il quarto principio fondamentale della vita ha nome RAGGIO. Il raggio è l’estensione dell’arancia nello spazio e nel tempo. L’origine del raggio è il cuore dell’arancia. L’origine del raggio è contemporaneamente anche il centro di ogni persona con la sua forza e la sua infinita potenzialità. L’origine del raggio è come il bianco: la somma dei colori. L’origine del raggio è come il punto di luce: più forte del buio che lo circonda. l’origine del raggio è come il silenzio: risiede calmo al centro del vortice dell’uragano. L’origine del raggio è il centro dell’universo personale che convive insieme a infiniti universi personali di altri esseri. La posizione dell’origine del raggio all’interno del corpo varia da persona a persona secondo la propria sensibilità. Si può trovare al centro del petto, in mezzo alla fronte, sotto l’ombelico, nell’occhio dominante, nella spirale dell’orecchio più acuto o in corrispondenza di altri punti. Per capirlo basta ascoltarsi con attenzione. Riguardo all‘origine del raggio è importante stabilirne la posizione esatta. Questo consente il perfetto allineamento del raggio stesso con i fenomeni esterni, cioè la connessione tra il mondo interiore e il mondo esteriore.
L’Arancia si restringe e si dilata nello spazio e nel tempo estendendo il suo raggio contemporneamente nel presente, nel passato e nel futuro. L’estensione del raggio dell’arancia avviene grazie all’allineamento tra l’origine dell’arancia stessa ed un punto di appoggio esterno chiamato SCATTO. Lo scatto fa semplicemente da ponte e consente al raggio di espandersi all’infinito. Lo scatto si manifesta in molteplici modi sempre diversi a seconda della percezione personale. Si manifesta, ad esempio, in forma di albero, in forma di animale, in forma di nuvola, in forma di campanile, in forma di striscia bianca, in forma di aeroplano, in forma di uccello, in forma di parola, in forma di insegnamento, in forma di esempio, in forma di provocazione, in forma di shock, in forma di musica, in forma di sogno, In forma di ricordo, in forma di odore, in forma di colore, in forma di suono, in forma di evento insolito, in forma di affinità o di contrasto, in forma soprattutto di simbolo. Lo SCATTO ha infatti un significato simbolico particolare soltanto per la persona che lo coglie e ha valore nell’attimo preciso in cui la persona è in grado di coglierlo allineandosi con esso. Lo scatto diventa quindi il punto di appoggio simbolico che innesta la dinamica di estensione del raggio e di ampliamento dell’arancia. Il raggio, lo scatto e l’allineamento sono sempre in relazione con il mondo circostante.
Il raggio dell’arancia è un flusso lineare che procede nelle due direzioni: dall’origine verso l’esterno e dall’esterno verso l’origine. L’espandersi dell’arancia e il suo “respiro” è il senso più profondo e più ampio dell’amore, della partecipazione e della gioia.
Ad esempio, fra due persone innamorate, in alcuni preziosi istanti, avviene il fenomeno dello scatto, dell’allineamento e dell’estensione dell’arancia. E’ possibile, grazie a CENC, raggiungere questo stato non solo nell‘amore ma anche in tutti gli altri spicchi dell’arancia personale. E’ possibile raggiungere questo stato, ad esempio, grazie alla generosità e alla gioia di aiutare il prossimo senza un personale tornaconto. Ma soprattutto grazie al modo in cui viviamo i piccoli gesti quotidiani della Vita, positivi o negativi. Paradossalmente CENC si può manifestare anche nella sconfitta, nella distruzione, nella malattia, nella tragedia, nella guerra e nelle situazioni più terribili. In queste circostanze drammatiche le persone riescono talvolta a far scaturire con forza straordinaria, inaspettata e inspiegabile, lo splendore della loro essenza divina attraverso l’amore, la solidarietà, l’amicizia, la condivisione.
Osservazione: Un albero che cresce rigoglioso da una fessura tra le rocce sovverte le regole superficiali della fortuna, della logica e delle ideali condizioni di vita e diventa Fulgido Esempio.
Poesia. Abbraccio
Ci sono due strade che uniscono la mano sinistra con la destra. La prima è sotto i nostri occhi: passa attraverso i polsi, le braccia, le spalle, il petto e il nostro cuore. La seconda è invisibile e la sua lunghezza è incalcolabile. Passa attraverso il cielo, la terra e il mare e ti permette di sentire il mondo tra le mani. Percorrendo questa seconda strada scopri che piccolo e grande, vicino e lontano, prima e dopo, sono la stessa cosa.
Yn. La Formula Fondamentale
La formula fondamentale della Vita è Y n. Y alla ennesima potenza. Y rappresenta il bivio e la scelta tra due possibili soluzioni. E’ saggio pensare che si scelga sempre in base al piacere o al dolore. Sono queste le grandi leve che spingono al cambiamento. La Vita, secondo dopo secondo, è un filo continuo che si sviluppa in base alle decisioni che la persona prende in ogni momento. La scelta è un codice binario A-B che si presenta al cospetto del bivio Y. Ogni scelta determina il destino del singolo individuo. In questo senso, ad esempio, due persone create paradossalmente con lo stesso DNA, dopo pochi istanti di Vita, non saranno più persone uguali: saranno persone diverse se al primo bivio avranno preso decisioni diverse. La Vita di ogni persona è la somma delle continue scelte e decisioni prese di fronte al manifestarsi degli eventi. CENC, essendo “non cosa” non dipende dalle cose materiali. Tuttavia è importante operare con attenzione le scelte che si presentano al cospetto degli innumerevoli bivi. L’amore, la famiglia, i figli, gli amici, la casa , il lavoro, gli orari, l’ambiente, la società, l’educazione, l’alimentazione, la spiritualità, il gioco, le relazioni personali, la forma fisica, il benessere, sono il frutto delle nostre scelte progressive che ci conducono giorno dopo giorno a essere le persone che siamo. La Vita è un filo continuo che si svolge e si manifesta in relazione alle nostre scelte. La scelta sbagliata in amore, ad esempio, ci toglie l’opportunità di essere liberi, disponibili, e quindi ci toglie la gioia e la possibilità di trovare in seguito il compagno o la compagna ideale per il nostro cuore. La scelta sbagliata nel lavoro ci nega la possibilità di dedicare tempo ed energie nel realizzare ciò che veramente desideriamo fare nella Vita: la nostra Missione Personale. La scelta sbagliata influisce quindi nel presente e nel futuro. Per questo motivo sono fondamentali le scelte operate nell’infanzia, perchè è nell’infanzia che prendono forma e si identificano gli spicchi della nostra ARANCIA.
Osservazione: Una società evoluta, purchè sia veramente voluta, si forgia e si sviluppa nei primi anni di Vita quando si coltiva per istinto naturale o per insegnamento, l’Arte del Gioco.
L'Arte Del Gioco
Il Gioco si basa su regole ed eccezioni. Il Gioco armonizza serietà e leggerezza. Il Gioco è crescita e insegnamento. Il Gioco utilizza quello che c’è e quello che non c’è si inventa. Il Gioco conferisce valore al singolo e al gruppo: In generale solo se stai bene con te stesso (se sai giocare da solo) puoi stare bene anche con gli altri. Il Gioco si basa sulla partecipazione e sulla magìa: mezza noce galleggiante, nel gioco, diventa un veliero. Il Gioco è il campo in cui si coltivano le passioni. Il Gioco col tempo si trasforma. Chi riparava biciclette diventa un meccanico, chi si prendeva cura degli animali diventa medico, chi amava gli alberi diventa giardiniere. Ogni mestiere e ogni professione ha origine da una passione autentica racchiusa nel nostro cuore. Il gioco, con la crescita, si sviluppa quindi in mestiere, professione, filosofia di Vita. Queste forme di lavoro, paragonabili a forme d’Arte, non sono causa di noia, stanchezza o stress, sono fonte di gioia, gioia nell’impegno e anche nella fatica; generano ricchezza, energia spirituale e vantaggi per se stessi e per gli altri. Il lavoro diventa lo svolgimento della Missione Personale: un beneficio per se stessi, per la comunità e, nel senso più elastico del termine, per il piccolo o grande villaggio in cui viviamo. Mi piace pensare che il mondo abbia semplicemente bisogno di persone che svolgano con passione, coraggio, determinazione e amore il lavoro per cui sono nate, la loro Missione Personale, per onorare nella maniera più profonda il dono unico e irripetibile della Vita.
Osservazione: “Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è”.
1440. Il Tempo Imparziale
1440 sono i minuti che compongono la giornata. Quotidianamente il tempo è imparziale, uguale per tutti. la frase “non ho tempo” è priva di senso in quanto tutti gli esseri, dal frenetico uomo d’affari al pacifico amante del relax, ne hanno a disposizione ogni giorno la stessa quantità. Generalmente non conosciamo la lunghezza della nostra vita in termine di giorni. Possiamo però concentrare la nostra attenzione sulla qualità di ognuno dei 1440 punti rendendo ogni minuto un indimenticabile punto di colore o, se preferiamo, di non colore. L’uso che ogni essere fa del proprio prezioso tempo, anche se limitato o improvvisamente interrotto, è una scelta di valore che rientra nella formula fondamentale della vita Y n.
Osservazione: Nascere in un posto ha un valore simbolico importante. Non sempre bisogna allontanarsi da questa origine. A volte, anche in presenza di sfide e in mancanza di risorse, è possibile creare capolavori di Vita migliorando semplicemente le condizioni del nostro ambiente originale. In questo senso il tempo è un cerchio.
Vita. Il Principio primo
Il primo principio fondamentale della Vita è la VITA. Questa affermazione è così semplice che pochi riescono a percepirla nella sua evidenza. La Vita è il manifestarsi di un evento unico e irripetibile. La Vita è la soluzione reale tra infinite possibilità di non esistenza, escluso una.
La Vita ha valore sacro in ogni sua forma appartenente al mondo animale, vegetale, fenomenico e ideale. La Vita è una combinazione rara e preziosa. Gli esseri che hanno ricevuto questo dono hanno il dovere di apprezzare e rendere onore a questo miracolo trasformando la Vita stessa in un capolavoro per se stessi e per gli altri. Il beneficio per gli altri è in stretta connessione con il proprio beneficio. La Missione Personale è in stretta relazione con la visione universale. Se il beneficio per tutti gli esseri viene a mancare, il beneficio personale diventa nullo. La pienezza della Vita corrisponde al riconoscere la parte più intima della nostra arancia (l’origine del raggio) e sentire la sua progressiva espansione nello spazio e nel tempo. Seguendo le definizioni attribuite in precedenza all’origine del raggio, intesa come bianco, luce, silenzio, la pienezza della Vita è uguale al vuoto.
Osservazione: E’ saggio pensare che la piccola fonte di luce sia sempre più forte dell’oscurità che la circonda. Dove c’è buio, infatti, la luce può entrare mentre dove c’è luce il buio non entra.
Conclusione
La VITA è il principio primo. Senza Vita nessun altro principio può esistere. CENC è il secondo principio. CENC è “come e non cosa” CENC è la gioia di trasformare in un capolavoro anche i gesti più semplici che si manifestano con gli eventi positivi e negativi della Vita. CENC è comprendere di essere pienamente responsabili attraverso le scelte del proprio universo personale. CENC è la consapevolezza di essere parte preziosa del tutto e in relazione con infiniti universi personali di altri esseri. ARANCIA è il terzo principio. ARANCIA è la definizione degli spicchi vitali che comprendono la nostra persona. RAGGIO è il quarto principio. L’origine del raggio è il centro dell’arancia e del nostro essere. SCATTO è l’elemento simbolico che noi SOLI percepiamo in modo significativo. Il raggio si allinea quindi allo scatto e consente l’espansione dell’arancia. Y alla N è la formula fondamentale della Vita che si delinea, di fronte a continui bivi, in base a continue scelte tra A e B. L’ARTE DEL GIOCO è il modo più semplice per sviluppare e definire la propria arancia e costruire una società evoluta. 1440 è il tempo imparziale che ogni essere, quotidianamente, ha a disposizione per svolgere la Missione Personale e creare, nel suo percorso, il capolavoro della propria Vita. Fulgido Esempio è la capacità di sovvertire gli aspetti negativi, dolorosi e drammatici diventando un prezioso riferimento per gli altri. CENC è alla portata di tutti. CENC si raggiunge dapprima in modo casuale. CENC si raggiunge poi in modo sempre più frequente, allenandolo come un muscolo, fino al punto in cui CENC pervade la nostra esistenza. La perfezione non risiede negli esseri umani.
La perfezione risiede in CENC.
Sergio Bianco, Camogli, 4 Ottobre 2012